SE QUESTO E’ UN SANTO….

Il 1 Maggio 2011 verrà beatificato Karol Wojtyla, papa Giovanni Paolo II. Già da mesi le televisioni ed i media in generale parlano dell’avvenimento mostrando folle di persone in delirio mistico al solo nominare il papa polacco. Chi è distante dalla dottrina (anzi, dall’indottrinamento) della chiesa cattolica, può guardare alla figura di Wojtyla col distacco della ragione. E analizzando la vita e l’operato del suddetto, non si nota l’aurea di santità, anzi! In breve, è stato uno dei pontificati più integralisti della storia, con l’appoggio incondizionato ai potenti (sanguinari o illuminati, che importa?), e la scure sui deboli.

Al di la della tristezza e ridicolaggine di un essere umano che va in giro a dire di essere il “rappresentante di dio in terra” , vediamo le azioni terrene che più di tutte hanno lasciato un segno tangibile.

BEATIFICAZIONE DEL CRIMINALE NAZIFASCISTA ALOYSIUS STEPINAC:

Papa Woityla ha beatificato – durante la sua visita in Croazia nell’ottobre 1998 – il dr. Aloysius Stepinac, vescovo cattolico, complice dei più atroci misfatti nazi-fascisti in Croazia durante il regime di Ante Pavelic dal 1941 al 1945. Stepinac, arcivescovo di Zagabria, fu al fianco dei fascisti Ustascia fin dal primo momento (come ha dimostrato senz’ombra di dubbio V. Novak, Principium et Finis veritas), da quando, cioè, il 10 Aprile 1941 ebbe luogo l’occupazione tedesca di Zagabria insieme alla proclamazione dell’indipendenza della Croazia dal regno di Jugoslavia, con a capo Ante Pavelic.

COPERTURA E NOMINA A CARDINALE DI PIO LAGHI:

Monsignor Pio Laghi, fu nunzio apostolico del Vaticano a Buenos Aires durante la dittatura dal 1974 e secondo numerose testimonianze, non solo giustificò pubblicamente la dittatura per motivi politici, ma coprì i delitti dei militari, aiutò e sostenne i vertici della Giunta di cui era intimo amico (giocava a tennis con Massera) , e contribuì allo “smistamento” dei figli dei desaparecidos, dati in adozione a generali e militari. Nel 1997 le Madri de Plaza de Mayo lo denunciarono ufficialmente per complicità e allegarono una serie di testimonianze sull’operato del nunzio, con queste parole:

«collaborò attivamente con i membri sanguinari della dittatura militare e portò avanti personalmente una campagna volta ad occultare tanto verso l’interno quanto verso l’esterno del Paese l’orrore, la morte e la distruzione. Monsignor Pio Laghi lavorò attivamente smentendo le innumerevoli denunce dei familiari delle vittime del terrorismo di Stato e i rapporti di organizzazioni nazionali e internazionali per i diritti umani».

Ma non basta: lo si accusò anche

«di aver messo a tacere le denunce internazionali sulla sparizione di più di trenta sacerdoti e sulla morte di vescovi cattolici. Pio Laghi provvide, con i membri dell’episcopato argentino, alla nomina di cappellani militari, della polizia e delle carceri che garantissero il silenzio sulle esecuzioni, le torture e gli stupri cui assistevano. Questi cappellani avevano l’obbligo non solo di confortare spiritualmente gli autori dei genocidi e i torturatori, ma anche, tramite la confessione, di collaborare con l’esercito estorcendo informazioni ai detenuti».

Ovviamente grazie all’immunità vaticana non fu mai processato.

BEATIFICAZIONE DI PIO IX, MANDANTE DELLA STRAGE DI PERUGIA, PER AVER CHIESTO L’INDIPENDENZA DALLO STATO PONTIFICIO:

Numerosi contemporanei descrissero l’accaduto. Così è raccontato nelle parole del Sottointendente militare Pontificio Monari:

« I soldati passarono sopra queste barricate, presero d’assalto tutte le case ed il convento ove uccisero e ferirono quanti poterono, non eccettuate alcune donne, e procedendo innanzi fecero lo stesso nella Locanda a S. Ercolano, uccisero il proprietario e due addetti, ed erano per fare altrettanto ad una famiglia americana, se un volteggiatore non vi si fosse opposto, ma vi diedero il sacco, lasciando nel lutto e nella miseria la moglie del proprietario e arrecando un danno di circa 2.000 dollari alla famiglia americana. Fatti simili sono accaduti in tre case, dappoiché il saccheggio ha durato qualche tempo durante il quale tre case sono stale incendiate. I soldati vincitori hanno fatto man bassa su tutto quanto loro capitava innanzi. »

(da Le stragi di Perugia – L’insulto a Dio, in «La Propaganda» n.461 del 2 luglio 1903)

Anche lo storico Pasquale Villari descrisse l’accaduto nella sua opera Storia generale d’Italia:

« Furono saccheggiate trenta case, nelle quali — per confessione dello stesso Schmidt — fu fatto massacro delle stesse donne; furono invasi un monastero, due chiese, un ospedale e un conservatorio di orfane, nel quale sotto gli occhi delle maestre e delle compagne due giovanette furono contaminate. Alle immanità dei saccheggiatori seguirono, come legittimo corollario, il Governo statario bandito a Perugia dallo Schmidt, le onorificenze largite a lui ed ai suoi satelliti dal pontefice e i solenni e pomposi funerali indetti, dal card. vescovo Pecci (oggi Papa Leone XIII) con la iscrizione satanicamente provocatrice messa sul catafalco: Beati mortui qui in Domino moriuntur … »

(Il risorgimento, in «Storia generale d’Italia», diretta da Pasquale Villari. F. Vallardi editore. Milano, 1881, pag. 376)

L’ambasciatore degli Stati Uniti a Roma, Stockton, scrisse al suo governo:

« Una soldatesca brutale e mercenaria fu sguinzagliata contro gli abitanti che non facevano resistenza; quando fu finito quel poco di resistenza che era stata fatta, persone inermi e indifese, senza riguardo a età o sesso, furono, violando l’uso delle nazioni civili, fucilate a sangue freddo »

(H. Nelson Gay, op. cit., p. 149)

Il New York Times, in riferimento alla vicenda della famiglia statunitense dei Perkins, testimone e vittima delle violenze, scrisse:

« Le truppe infuriate parevano aver ripudiato ogni legge e irrompevano a volontà in tutte le case, commettendo omicidi scioccanti e altre barbarità sugli ospiti indifesi, uomini donne e bambini. »

(The Massacre at Perugia – The outrage to Mr. Perkins and his Party, «New York Times», 25 giugno 1859)

SANTIFICAZIONE DEI PRETI SPAGNOLI FRANCHISTI:

Wojtyla ha santificato numerosi sacerdoti Spagnoli che durante la dittatura fascista di Francisco Franco, si schierarono in armi dalla parte del regime, desiderando espressamente che la chiesa tornasse ai tempi di Torquemada.

QUELLA USCITA SUL BALCONE COL DITTATORE SANGUINARIO PINOCHET…

Basterebbe leggere l’augurio che Wojtyla fece ad Augusto Pinochet per le nozze d’oro, per far capire in quanta considerazione tenesse questo sanguinario dittatore:

“Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa signora Lucia Hiriarde Pinochet, in occasione delle loro nozze d’oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine, con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale”. Giovanni Paolo II

Chi era Augusto Pinochet? L’11 settembre 1973, tradendo la fiducia del Presidente Allende, lo destituì con un cruento colpo di stato militare. I leader del golpe usarono aerei da combattimento per bombardare il Palazzo Presidenziale che ospitava Allende, che rifiutò di arrendersi e morì (si sarebbe suicidato). Pinochet fu nominato a capo del concilio di governo della giunta vittoriosa, e si mosse per frantumare l’opposizione liberale del Cile, arrestando approssimativamente 130.000 individui in un periodo di tre anni.  La violenza e il bagno di sangue del colpo di stato continuarono durante l’amministrazione di Pinochet. Una volta al potere, Pinochet governò con il pugno di ferro. I dissidenti che erano stati assassinati per aver pubblicamente parlato contro la politica di Pinochet venivano definiti “desaparecidos”, scomparsi. Non si sa esattamente quanta gente sia stata uccisa dalle forze del governo e dei militari durante i 17 anni che rimase al potere, ma la Commissione Rettig elencò 2.095 morti e 1.102 “scomparsi”. I dissidenti invece diedero stime molto più alte, fino a 80.000 morti. Tra le vittime, ucciso nello stadio di Santiago insieme a molti altri, anche il regista e cantante Victor Jara. Anche la tortura era usata comunemente contro i dissidenti. Migliaia di cileni lasciarono il Paese per sfuggire al regime.

IL PROFILATTICO? E’ PECCATO!

Uno dei cavalli di battaglia di Wojtyla è stata la condanna dell’uso del profilattico, per ribadire il solito ottuso e criminale dogma di “castità”

Secondo le Nazioni Unite, nell’Africa sub-sahariana le persone infettate dal virus dell’HIV sarebbero circa 22 milioni, cifra pari ai due terzi del totale mondiale. Ogni giorno l’HIV uccide oltre cinquemila persone. 14 milioni di bambini sono orfani a causa dell’Aids e 700 mila bambini nascono infetti ogni anno.

E non solo in Africa. Il profilattico salva la vita a milioni di persone in tutto il mondo in quanto impedisce la diffusione di tutte le malattie sessualmente trasmissibili.

 

COMPLETA CHIUSURA ALLE ALTRE CONFESSIONI:

Con la propria enciclica “Veritatis Splendor” ha specificato che “fuori dalla Chiesa di Roma non esiste salvezza né verità”: non c’è da meravigliarsi che il patriarca cristiano russo-ortodosso non abbia mai voluto Wojtyla sul suolo russo.

PAROLA D’ORDINE: MARKETING!

Nella storia della chiesa, i 33 papi precedenti avevano nominato 296 santi e 1319 beati. Wojtyla da solo ha totalizzato 500 santi e 1350 beati. Potete immaginare quanto è cresciuto il mercato di medagliette, santini, immagini sacre, statuette?

AMEN!