E’ il grido di battaglia dell’italiano (con la “i” minuscola) medio. La panacea universale, la giustificazione per qualsiasi cosa egli non riesca a capire (cioè quasi tutto). Con “e io che ne so” l’italiota sigilla ogni discussione, giustifica ogni scempio, conferma di occupare infruttuosamente dello spazio sul globo terrestre e rubare indebitamente ossigeno prezioso a ben più nobili creature, tipo il Pachycereus Pringlei (cactus del deserto).

“E io che ne so?”, dirà infatti l’italiota al vigile che gli fa notare che stava procedendo contromano e che ha appena parcheggiato sulle strisce davanti al portone del Pronto Soccorso

Quando gli fai notare che non è elegante ficcare il dito in tutte le paste presenti sul bancone del bar per sceglierne una, egli ti guarderà ed esclamerà: “E io che ne so?”

“E io che ne so?” risponderà l’ignaro nostro concittadino quando le 74 persone in coda alle poste gli fanno “gentilmente” notare che deve prendere il numerino e fare la coda come gli altri.

E risponderà “E io che ne so?” al meccanico al quale ha portato l’automobile quando gli farà notare che invece della benzina nel serbatoio ci ha messo il gasolio (perché costa meno).

“E io che ne so?” risponderà perplesso all’addetto del call center del proprio operatore telefonico che gli spiegherà che non può effettuare chiamate perché ha finito il credito.

“E io che ne so?” risponderà l’italiota agli automobilisti in coda che smadonnano, quando all’uscita dell’autostrada si sarà infilato nel casello col pagamento tramite Bancomat e lui il Bancomat non sa neanche cosa sia.

Quando chiederai ad un italiota il proprio numero di telefono, ti risponderà “E io che ne so”, aggiungendo (la volpe!) “io non mi chiamo mai”.

“E io che ne so?”, risponderà quando gli fai notare che sta spingendo quella porta da 3 minuti, quando nel cartello c’è scritto “tirare”.

Quando chiedi di firmare qui, esattamente dove c’è scritto “Firma”, l’italiota ti chiederà: “qui?” dall’altra parte del foglio, aggiungendo “E io che ne so?”.

“E io che ne so?” dirà l’italiota all’operaio dell’acqua che è venuto a staccargli il contatore perché non ha pagato in tempo la bolletta.

Quando riporterà l’oggetto appena comprato al negozio perché “non funziona”, e il commesso gli spiega che andava attaccato alla corrente, l’italiota risponderà: “E io che ne so?”

“E io che ne so?” sarà l’unica risposta che potrà dare un nostro concittadino alla domanda “perché non hai dato da mangiare al cane per 15 giorni mentre ero in vacanza”?

Quando la guardia giurata alle 3 di notte ferma un italiota che sta bussando alla porta di un negozio, sbirciando dentro, cercando di scardinare la saracinesca, e gli chiederà “non le viene il dubbio che sia chiuso?”, egli placidamente risponderà: “E io che ne so?”

“E io che ne so?” risponderà il coglione che con la bicicletta passa col rosso all’incrocio rischiando di finire sotto al 37 barrato, alle rimostranze dell’autista del bus stesso.

Quando tra qualche settimana la TV dell’italiota non funzionerà più a causa del passaggio al digitale terrestre, e chiamerà il tecnico il quale gli spiegherà che sono due anni che si parla del passaggio al digitale, egli esclamerà: “E io che ne so?”

Quando il nostro concittadino sullo scaffale del supermercato vede un TV 50 pollici a LED con su scritto: “999€ oppure 10 rate da 99,9€”, l’italiota ovviamente comprende che quel TV costi solo 99,9 € e alla spiegazione del commesso esterrefatto si giustificherà col solito “E io che ne so?”.

“E io che ne so?”, dirà candido il genitore quando va a prendere la figlia 14enne fuori dal pub e la trova completamente ubriaca e vomitante, e nonostante questo la accompagna in discoteca.

Quando si fa presente all’italiota che non è il caso di lasciare il cellulare nuovo sopra al bancone del bar, egli ti risponderà “E io che ne so?”.

“E io che ne so?” risponderà al commesso del negozio di calzature l’italiota che pretende di acquistare l’AIFONCINQUE.

“E io che ne so?” risponderà l’italiota che non capisce che se vuol vedere il canale 1 in TV deve premere il tasto 1 nel telecomando, per il 2 premere il tasto 2 e così via.

“E io che ne so?” risponderà l’italiota al cassiere che gli fa notare che la tessera dell’ Agip non è un bancomat.

Soprattutto: alle prossime elezioni, quando l’italiota darà il voto per l’ennesima volta ai soliti mafiosi, camorristi, piduisti, papponi, troie, corrotti, corruttori, fascisti, xenofobi, ladri, stupratori di minorenni che gli hanno portato via ogni bene ed ogni diritto conquistato e pure la dignità, al disprezzo delle persone normali risponderanno: “E io che ne so?”

Pubblico questa lettera che circola su internet da un po. Non è farina del mio sacco (e mi dispiace!), ma merita di essere tramandata. E’ scritta sotto forma di lettera che un fervente cattolico scrive al sacerdote che ha affermato che l’ “OMOSESSUALITA’ E’ UN ABOMINIO NON PUO’ ESSERE TOLLERATO IN NESSUN CASO, perchè a dirlo è la BIBBIA (Levetico, 18,22)”.

“Caro sacerdote, le scrivo per ringraziarla del suo lavoro educativo sulle leggi del Signore. Ho imparato davvero molto dal suo programma, e ho cercato di condividere tale conoscenza con più persone possibile. Adesso, quando qualcuno tenta di difendere lo stile di vita omosessuale, gli ricordo semplicemente che nel Levitico 18:22 si afferma che ciò è un abominio. Fine della discussione. Però, avrei bisogno di alcun consigli da lei, a riguardo di altre leggi specifiche e come applicarle.

– Vorrei vendere mia figlia come schiava, come prevede Esodo 21:7. Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita?
– Quando do fuoco ad un toro sull’altare sacrificale, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Levitico 1.9). Il problema è con i miei vicini. Quei blasfemi sostengono che l’ odore non è piacevole per loro. Devo forse percuoterli?
– So che posso avere contatti con una donna quando non ha le mestruazioni (Levitico 15:19-24). Il problema è: come faccio a chiederle se ce le ha oppure no? Molte donne s’offendono.
– Levitico 25:44 afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere. Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?
– Un mio vicino insiste per lavorare di sabato. Esodo 35:2 dice chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato ad ucciderlo personalmente?
– Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei è un abominio (Levitico 11:10), lo è meno dell’omosessualità. Non sono d’accordo. Può illuminarci sulla questione?
– Levitico 21:20 afferma che non posso avvicinarmi all’ altare di Dio se ho difetti di vista. Devo effettivamente ammettere che uso occhiali per leggere … La mia vista deve per forza essere 10 decimi o c’è qualche scappatoia alla questione?
– Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo è espressamente vietato dalla Bibbia (Levitico 19:27). In che modo devono esser messi a morte?
– In Levitico 11:6-8 viene detto che toccare la pelle di maiale morto rende impuri. Per giocare a pallone debbo quindi indossare dei guanti?
– Mio zio possiede una fattoria. E’ andato contro Levitico 19:19, poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perché usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare. È proprio necessario che mi prenda la briga di radunare tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture? Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono, come simpaticamente consiglia Levitico 20:14 per le persone che giacciono con consanguinei?

So che Lei ha studiato approfonditamente questi argomenti, per cui sono sicuro che potrà rispondermi a queste semplici domande. Nell’occasione, la ringrazio ancora per ricordare a tutti noi che i comandamenti sono eterni e immutabili.

Sempre suo ammiratore devoto.”

Invece di far ricadere come sempre il peso del risanamento del paese sulle spalle dei soliti coglioni dei lavoratori con i soliti aumenti dell’IVA, ticket sulla sanità, tagli alle pensioni, io che sono il solito estremista vorrei proporre una tassa che ci permetterebbe di risanare in brevissimo tempo i conti dello stato, econtemporaneamente permetterebbe agli Italiani (quelli non-idiotizzati dalla TV) di vivere in maniera più dignitosa. Quante volte ci troviamo davanti il solito coglione che sbandiera la propria idiozia sotto forma di oggetti, azioni, discorsi senza alcun senso? E visto che non è quasi possibile arrestare la tendenza alla “deficientizzazione” del nostro paese, almeno sfruttiamo questi tizi per incassare soldi.

Quando siete in un locale pubblico e vedete il solito ebete che tira fuori il proprio iPhone e lo sventola ai quattro venti per far vedere quanto lui sia intelligente e ricco per permettersi un telefono da 700/800 euro (salvo poi usarlo solo per rispondere alle chiamate perché non hanno la minima idea di dove si tiri fuori la tastiera), pensate che soddisfazione sapere che per avere quello status symbol, oltre al prezzo del telefono ha dovuto pagare una “iPhoneTax”, sovrattassa di 1500 euro. Tanto il coglione lo acquisterebbe lo stesso, ma almeno le casse dello stato si rimpinguano.

Volte mettere la soddisfazione di sapere che quel cialtrone che abita nel centro storico della vostra città, quel SUV (una volta si chiamavano “Gipponi”) l’ha pagato 80.000 euro più una sovratassa di 50.000 euro? Beh, se ha la necessità di avere sotto al culo una petroliera su quattro ruote, la tassa non sarà un ostacolo.

Qui diventerò impopolare: se vuoi farti del male inalando del tabacco bruciato, puoi farlo tranquillamente ma ogni pacchetto di sigarette dovrà costare 50 euro. La differenza tra il costo del pacchetto e i 50€ vanno a finanziare la sanità pubblica. Stesso dicasi per le droghe: liberalizzazione delle sostanze stupefacenti, almeno lo stato incamererà gli introiti del commerco di queste sostanze invece di lasciarli alle organizzazioni criminali. Naturalmente i tabagisti, come i tossicodipendenti, non avranno il diritto alla sanità pubblica (altri soldi risparmiati).

Vogliamo parlare delle TV a led 500 Hertz 3D? Oggi, l’operaio che guadagna 1200 euro al mese, con 3 figli a carico e il mutuo di 500 euro al mese non può vivere senza vedere “Amici” in 3D sul 56 pollici. E’ una questione di vita o di morte. Benissimo, si moltiplica per 5 il prezzo d’acquisto. Se il prezzo è 3000 euro, si fa pagare 15.000, i 12.000 euro in più sono di tasse. Esagerazione? L’Italiano per vedere il posticipo Pergocrema-Sanbenedettese spenderebbe anche il doppio. Venderà la macchina, ipotecherà la casa. Non ce ne può fregare di meno. Un idiota simile deve passare da peso per la società a contribuente “gold”!

Scommetto che anche voi vi siete chiesti come avete fatto a sopravvivere tutti questi anni senza un Tablet! Eh si, quelle specie di vassoi che permettono (pensate!) di visualizzare tante icone colorate e che le puoi spostare anche con un dito (miracolo!) da una parte all’altra dello schermo. Che cosa siano quelle icone non ce ne può fregare di meno, e chi lo usa? L’importante è averlo e mostrarlo in giro, tirarlo fuori dalla borsa (costosissima ovviamente) con la tipica espressione “eh si, io, modestamente, ce l’ho…”. Bene, un tablet da 499 euro lo facciamo pagare 2.499 euro. Duemila euro di tasse. Ma vuoi mettere che figurone al ristorante, spostare quelle 5 foto che già sono dentro al tablet (perché nessuno sa come fare a farne di nuove) da una parte all’altra dello schermo? W gli Italiani!

Il satellite, che bello! L’Italiano medio, che capisce a malapena la lingua Italiana e al massimo in TV riesce a capire solo programmi come “Amici” o “X Factor” (sempre che non facciano discorsi troppo difficili), spende 100 euro al mese per l’abbonamento al satellite. Eh come si fa altrimenti? Non puoi vivere senza vedere 9000 canali in tutte le lingue del mondo (“e chi li guarda, tanto non si capisce un cazzo”), come puoi andare a letto la sera senza aver visto il documentario sul Lemure albino delle Asturie sud-occidentali? Addirittura in alta definizione! E le notizie della borsa in tempo reale? (fondamentale per un tornitore in cassa integrazione). Benissimo: l’abbonamento sale a 500 euro al mese. 400 vanno di tasse.

Se ne pronuncio il nome, è per gravi motivi… Hello Kitty. Quante deficienti (spero in maggioranza donne), vivono per questo oggetto idiota? Portachiavi, borsette, scarpe, adesivi, qualsiasi oggetto vienepersonalizzato con questa specie di gatto. Immagino i miliardi di euro che l’inventore deve incassare all’anno. Ebbene. Se ci sono delle persone talmente deficienti da comprare il vestitino per il cane vi internet, pagarlo 200 euro perché c’è il gattaccio stilizzato sopra, ritengo giusto applicare la “HelloKitty Tax”: ogni oggetto in commercio con il simbolo di Hello Kitty dovrà costare 25 volte il prezzo di listino. Inoltre, per le maggiorenni che abusino di oggetti con tale marchio, verranno tolti i diritti civili e sequestrati tutti i beni: sarebbe difatti impensabile che tali persone possano avere un ruolo nello svolgimento delle attività di un paese occidentale civilizzato (più o meno).

Per concludere, la tassa che vorrei introdurre fin da subito. Visto che la Chiesa è intoccabile e non è possibile fargli pagare l’ICI e le altre tasse (causa Concordato), allora potremmo introdurre una “CristoTax”! Ogni gadget venduto (vedi Padripii, crocifissi, madonnine eccetera) sarà venduto a 500 euro al grammo. Se è vero che le chiese sono (in teoria) territorio dello Stato del Vaticano, si potrebbe fare una specie di “frontiera” a 2 metri dalle entrate e far pagare il biglietto per “uscire ed entrare dallo stato” (far pagare un biglietto per entrare in chiesa sarebbe brutto…). Ovviamente la “religione” dovrà essere abolita dalle scuole.

Ah, che soddisfazione… Contemporaneamente avremo una fonte inesauribile di denaro per le casse dello stato ed un giusto massacro per gli idioti che ci tengono in ostaggio.

Vorrei conoscervi di persona. Voi, concittadini che avete mandato mafiosi, corrotti e corruttori, pedofili, troie, fascisti, puttanieri, ladri in Parlamento. E vorrei venire a suonare alle vostre porte per vedervi in faccia e dirvi cosa ne penso di voi. Dirvi che, visto ce vi piacciono tanto, meritereste di essere ingozzati di olio di ricino e poi manganellati dalle squadracce come facevano i fascisti che VOI avete voluto in parlamento, che i vostri parenti finissero nei piloni di cemento come fanno i mafiosi che VOI avete voluto in parlamento, che qualcuno assumesse un amico di fiducia sbattendo voi in mezzo a una strada come fanno i corruttori e piduisti che VOI avete voluto in parlamento.

Vorrei vedervi costretti a chiudere l’attività di famiglia perché non ce la fate più a pagare il pizzo come richiedono i camorristi che VOI avete voluto in parlamento, che le vostre figlie minorenni venissero adescate e portate in festini a base di alcool e droga per la gioia di anziani bavosi che le fanno riaccompagnare a casa una volta abusate, dall’autista, come fanno i pervertiti pedofili che VOI avete voluto in parlamento. Vorrei che la vostra casa venisse giù di un botto, e voi essere costretti a vivere in cubi di legno di 10 metri quadri per tutta la vita, sapendo che chi ha gestito l’emergenza si è intascato, ridendosela allegramente, centinaia di migliaia di euro, come fanno i P2, P3, P4-isti che VOI avete voluto in parlamento.

Infine, vorrei giudicarvi colpevoli di aver portato alla rovina un paese, e spedirvi nelle patrie galere per il resto della vostra miserabile esistenza, dove potreste passare il vostro tempo a fare la fidanzata del potente di turno per godere dei privilegi che questo comporta. Come fanno le puttane che VOI avete voluto in parlamento.

Faccio una premessa. Di economia non ne capisco una beata mazza. Da persona comune riesco comunque a fare due conti, quanto basta per avere un minimo di idea se riuscirò ad arrivare a fine mese. Visto che, con cadenza annuale se non semestrale, il governo mi mette “fisicamente” le mani nelle tasche per tirarmi fuori i soldi per mantenere lo Stato, mi sono permesso di fare due conti anche io.

E’ notizia di pochi giorni fa che l’Italia per cercare di arginare la crisi, ha la necessità di trovare qualcosa come 47 Miliardi di Euro (parlando in Italiano: 91.000 Miliardi di Lire).

Da buon omino di casa, mi sono messo su internet ed ho cercato di capire, per pura curiosità, se è proprio necessario ogni volta mettere le mani nelle tasche degli italiani, con i soliti ticket sanitari, aumento della benzina e dei beni primari, aumento delle età per andare in pensione ed altre misure che, francamente, avrebbero anche un po rotto le scatole. Quello che è venuto fuori non ha bisogno di commenti. In mezzora, sono riuscito a fare quello che in 65 anni nessun governo ha mai fatto. Diamo una occhiata ai numeri che ho trovato:

VOCE DI COSTO COSTO ANNUALE (in miliardi di €)
Costi di mantenimento della politica 10,10
Fonte: http://www.uil.it/costi-perconferenza.pdf
Costo “Auto Blu” 21,00
Fonte:http://qn.quotidiano.net/politica/2010/05/27/337558-politica_sprecona.shtml
Missioni militari all’estero 1,70
Fonte:http://www.nigrizia.it/sito/notizie_pagina.aspx?Id=11071&IdModule=1
8×1000 alla Chiesa Cattolica 0,99
Fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Otto_per_mille (riferita al 2004, per gli anni successivi non sono stati fornite le cifre!!!)
Finanziamenti pubblici alle scuole private 0,25
Fonte: http://alterpensiero.altervista.org/attualita/3293/la-finanziaria-2011-regala-245-milioni-di-euro-alla-scuola-privata/
Detenuti stranieri nelle carceri italiane 1,20
Fonte:http://gericus.blogspot.com/2010/05/detenuto-straniero-quanto-mi-costi.html
Abolizione delle province 20,00
Fonte:http://www.aboliamoleprovince.it/blog/?page_id=4
TOTALE 55,24

Incredibile, vero? Pensate se ne capissi qualcosina di più di economia, cosa sarei in grado di fare… E pensate come mai tutti i ministri dell’economia che si sono succeduti non ci hanno mai pensato.

Ok, datemi pure del disfattista, del populista, del comunista, di tutti gli “..ista” che vi vengono in mente. Intanto, però frugatevi in tasca: Tremonti (che VOI avete fatto nominare ministro della Repubblica Italiana), è li con il sacchettino delle elemosine che vuole i NOSTRI soldi. Non i suoi.

Siccome aborriamo il carro dei vincitori e, appena vinciamo, cominciamo a starci un po’ sui coglioni anche noi, ringraziamo gli sconfitti che invece ci stanno simpaticissimi.

Grazie, B., per aver rilanciato tre anni fa il nucleare, affidandolo per giunta a quell’affidabile personcina di Scajola.
Grazie, gerarchi Pd, per aver detto che Di Pietro, raccogliendo le firme, faceva il gioco di B. e per aver tenuto le mani in pasta nelle municipalizzate pubbliche e miste, favoleggiato di “nucleare sicuro di quarta generazione” e teorizzato una modica quantità di immunità.
Grazie, Pompiere della Sera, per avere scritto che non bisogna demonizzare B. parlando dei suoi processi, che non interessano a nessuno perché la gente “vuole parlare di programmi”. Grazie, gerarchi Pd, per aver creduto al Pompiere della Sera.
Grazie, Piercasinando, per aver inventato il legittimo impedimento così da fare un dispetto a B. che, senza processi, non farà più la vittima.

Grazie, Belpietro e Sallusti, per quei memorabili titoli di Libero e del Giornale: “L’imbroglio referendum”, “Voto a perdere”, “La presa in giro”, “Facciamo saltare i referendum”, “Meglio non votare”, “Astenersi grazie”, “State a casa”, “Referendum no grazie”, trascinando alle urne i pochi dubbiosi di centrodestra.
Grazie, giovine Renzi, per aver fatto campagna sul No all’acqua pubblica, trascinando alle urne i pochi dubbiosi di centrosinistra. Grazie, finiani, per aver trattenuto i cacadubbi Urso e Ronchi, fiaccando ogni residua speranza in una destra antiberlusconiana. Grazie, professor Piepoli, per aver autorevolmente vaticinato che “al 50% il quorum non si raggiungerà”.
Grazie, B., per aver lasciato libertà di voto ai suoi elettori salvo poi annunciare l’astensione innescando la corsa alle urne.
Grazie, Bossi, per aver detto in un raro lampo di lucidità “i quesiti sull’acqua sono interessanti”, salvo poi ripiombare in stato confusionale e invitare all’astensione.

Grazie, Rai, per aver disinformato i cittadini sui referendum con spot di 6 minuti al giorno (anzi alla notte) in ostrogoto, spingendoli a informarsi su Internet, sul blog di Grillo e un po’ anche sul Fatto. Grazie, Mediaset, per Tg4, Tg5 e Studio Aperto.
Grazie, Santanchè, Castelli e Brunetta, per aver detto “Celentano è meglio che canti e non parli”, ché a parlare ci pensano loro. Grazie, Testa, per farti chiamare Chicco a 60 anni.
Grazie, Garimberti e Lei, per aver chiuso Annozero proprio ora.
Grazie, Minzolingua, per aver dedicato negli ultimi cinque mesi 11 sole notizie al referendum anti-nucleare, per aver sbagliato le date dei referendum, per aver oscurato le immagini di Napolitano al seggio e per aver usato financo le previsioni del tempo per invitare gli italiani “a farsi una bella gita”.

Grazie, Giuliano Ferrara, per aver riunito i “servi liberi” al teatro Capranichetta, ma soprattutto per averli fatti parlare e vedere. Grazie, B., per il triplice miracolo di far eleggere un comunista sindaco di Milano e un magistrato sindaco di Napoli, e di resuscitare l’istituto referendario che giaceva in coma da 16 anni.
Grazie, governo, per aver sabotato l’accorpamento referendum-amministrative al modico costo di 320 milioni e poi il voto sul nucleare con il decreto-truffa. Grazie, grandi partiti, per averci convinti definitivamente che dobbiamo fare da soli.

Grazie, B., per essere rimasto ostentatamente al mare mentre gli elettori (compresi i suoi) correvano ai seggi, bissando l'”andate al mare” di Craxi modello ’91, il che fa ben sperare nello stesso epilogo: la spiaggia di Hammamet nel giro di un paio d’anni o, in alternativa, la galera.

 

Eccellenza, mi permetto di chiamarla così in quanto Lei è un Capo di Stato. Non la chiamo “Santità” in quanto se penso che lo Stato che lei rappresenta è una monarchia assoluta teocratica (unico caso nel mondo civilizzato nel post-medioevo, se si escludono alcuni Stati mediorientali in cui vige la Legge Coranica) e Lei si ritiene il rappresentante di Dio in terra, ci sarebbe da chiamare la Neurodeliri.

Tralascio i commenti su tutti gli argomenti di cui Lei, sia direttamente che indirettamente tramite i suoi rappresentanti sul territorio dello Stato Italiano, si ostina a trattare come se fossero un dogma da seguire alla lettera pena la dannazione eterna. Lei è liberissimo, a casa sua, di basare il proprio stile di vita seguendo delle leggende palestinesi di 3000 anni fa, ma imporle all’intera umanità dietro la minaccia di una pena da scontare post-mortem non è solo una cosa ridicola: secondo il Codice Penale si prefigurano almeno i reati di Circonvenzione d’incapace (Art.643) e Pubblica intimidazione (Art.421).

Mi soffermerò sulla ultima delle argomentazioni di cui Lei si è occupato. La Famiglia. Mi è ignoto il motivo per cui la Chiesa si occupi in maniera assillante di argomenti di cui non sa assolutamente niente: volete insegnare come vivere la vita sessuale ma vi siete autoimposti la castità. Volete parlare della famiglia ma siete costretti al celibato.  Come dite voi quando non sapete come spiegare qualcosa che sbugiarda le vostre teorie illogiche: mistero della fede!

Secondo Lei la famiglia per essere considerata tale e per godere dei diritti previsti non solo dalla vita religiosa ma anche dalla società, deve essere formata da un uomo e una donna regolarmente sposati (ovviamente in chiesa, secondo il rituale Cattolico). La coppia che convive More Uxorio (dal latino “come tra marito e moglie“), o più semplicemente una coppia di fatto, secondo la vostra il-logica non deve godere degli stessi diritti delle coppie regolarmente sposate, e la cosa grave è che imponete ai rappresentanti politici delle varie nazioni sotto la vostra influenza, di legiferare in tale senso. Non si capisce bene su quale base si fondi la vostra assurda convinzione. Forse si basa sugli insegnamenti che si traggono dalla lettura della bibbia? Ovvero quel libro nel quale si legge ad esempio che un nipote di Abramo, Lot procreò con entrambe le proprie figlie (Genesi, XIX 30-38)? Che Giacobbe, nipote di Isacco ebbe due mogli tra di loro sorelle (Genesi, XXIX 16-30)? Che Giuda ha ben due figli dalla nuora (Genesi, XXXVIII 12-30)?

Complimenti!

Non mi dilungherò oltre. Mi limiterò a spiegarle brevemente come funziona una famiglia, sperando che la cosa non La stupisca troppo.

Una coppia decide di condurre una vita assieme perché i componenti provano dei sentimenti l’uno per l’altro. Quando decidono di legare le loro vite, sono consapevoli del fatto che da quel momento saranno una cosa sola, nel bene e nel male come anche voi descrivete nel vostro rito. Si sveglieranno la mattina consapevoli del fatto che c’è un’altra giornata da affrontare, problemi da risolvere, decisioni da prendere. C’è da andare al lavoro, perché le bollette arrivano implacabili. C’è da trovare assieme una soluzione per come arrivare a fine mese: il mutuo o l’affitto non danno tregua. C’è da organizzare la casa, decidere cosa serve e andare a fare la spesa. C’è da pensare se è il momento giusto per pensare ad avere un figlio. Perché è una responsabilità enorme, e occorre pianificare insieme anche questo evento. C’è da mettersi d’accordo con i nonni per decidere a chi affidare il piccolo quando ambedue i genitori sono al lavoro. C’è da trovare una soluzione per trovare i soldi che servono per comprare i libri di scuola. C’è da inventarsi una cena con quello che c’è in frigo, c’è da dividersi il compito di cucinare e di lavare i piatti. Ci sono i momenti di difficoltà, quando non sai come fare a uscirne e avresti voglia di scappare e lasciare tutto li. Ma poi basta guardare la persona che si ama negli occhi e assieme si trova la forza per venire fuori da qualsiasi difficoltà. Ci sono le risate e i pianti, le liti e le riappacificazioni, e ci sono quei momenti in cui basta mezzo sguardo d’intesa e si è già capito tutto.
E tutto questo, indipendentemente dall’aver messo la firma o meno su un pezzo di carta chiamato “matrimonio”.

Ma voi di queste cose non ne sapete nulla. Non avete il problema dell’affitto, la casa appartiene al vostro Stato. Lo stipendio vi arriva di sicuro, per voi non esiste licenziamento o cassa integrazione o contratto “a progetto”. Non avete (per fortuna) il compito di dover crescere un figlio, c’è chi vi lava, stira e prepara la cena e il pranzo. Non sapete cosa sia la complicità, l’essere preoccupati per la salute dell’altro, l’aspettare quel gesto di intesa. Non sapete cosa voglia dire alla sera, quando la vita ti ha spezzato la schiena, il mettersi seduti uno accanto all’altro e finalmente trovare un po di serenità.

Una sola cosa è certa: voi vivete fuori dalla realtà. Già vi prendete una montagna di soldi con l’ otto per mille. Cercate almeno, se vi è rimasto un minimo di pudore, di smetterla di massacrare il prossimo con le vostre ridicole favole.

P.S. Se ci ha fatto caso, non ho parlato di famiglia composta da uomo e donna. Ma semplicemente di due esseri intelligenti e dotati di sentimenti, appartenenti alla stessa razza. Quella umana.

“C’é qualcuno tra di Voi che, armato di santissima pazienza riesca, con parole semplici, a spiegare a questo povero Geometra di cosa si occupi esattamente il “sottosegretario alla famiglia”?  Forse che io dovrei fare riferimento a Lui per sapere come gestire la MIA, di famiglia? Ho mai IO detto LUI come dover gestire la sua, di famiglia?  Che ci fa una figura così enigmatica? Per cosa NOI lo retribuiamo esattamente? Ritengo, con tutto il rispetto, che debba cordialmente andare a farselo troncare in culo, visto che già gli brucia.
Distinti Saluti”

E’ da questa schietta considerazione dell’amico Emanuele Tonielli, pubblicata su Facebook che mi sono ricordato della esistenza di un personaggio politico che risponde al nome Carlo Giovanardi.

Cerco un po di informazioni su internet sul tipo e ne vengono fuori delle belle. Iniziamo con un po di biografia.

Carlo Giovanardi nasce nel 1950 a Modena, nella godereccia Emilia e le peculiarità di questo territorio evidentemente lo segnano fin da piccolo. Diventa un punto di riferimento per migliaia di ragazzi Modenesi: si laurea infatti in Giurisprudenza. Se ce l’ha fatta lui, dicono, c’è speranza. Svolge il servizio militare nell’Arma dei Carabinieri. E qui mi fermo.

Da uomo (almeno antropologicamente parlando) politico (e qui ci sarebbe da discutere), ha inanellato una serie di provvedimenti, esternazioni, proposte di legge che avrebbero fatto inorridire chiunque in un paese civile e democratico, ma non nella Repubblica Cattolica Apostolica Romana Italiana. Vediamone alcune:

(fonte: Wikipedia)

  • 2004 – Da Ministro per i rapporti con il parlamento, propone un decreto legge per imporre la chiusura anticipata dei locali notturni.
  • 2006 – Con un astuto stratagemma, fa inserire la legge Fini-Giovanardi all’interno del pacchetto sicurezza per i Giochi Olimpici. Con questa legge, le droghe leggere (come la cannabis) vengono equiparate alle droghe pesanti (cocaina, eroina, extasy ecc.), e reintroduce la punibilità per i consumatori.
  • 2008 – Evidentemente grazie alla sua ampia e liberale visione del mondo viene nominato Sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle politiche per la famiglia, al contrasto alle tossicodipendenze e al servizio civile. (Menomale che non è mai entrato in un teatro, altrimenti lo nominavano anche Direttore d’Orchestra)
  • 2008 – In una intervista, dichiara di voler introdurre una legge che impedisca qualsiasi tipo di propaganda antiproibizionista.
  • 2009 – Stefano Cucchi muore in carcere. Nel suo corpo evidentissimi segni di sevizie. Giovanardi dichiara: “Stefano Cucchi è morto perché anoressico, drogato e sieropositivo”. Non basta: “Era in carcere perché era uno spacciatore abituale. La verità verrà fuori, e si capirà che è morto soprattutto perché era di 42 chili”.
  • 2010 – In una intervista radiofonica dichiara che “nei paesi in cui sono state legalizzate le adozioni di bambini da parte delle coppie gay è esplosa la compravendita di bambini e bambine“.
  • 2011 – Giovanardi polemizza contro una pubblicita’ gay-friendly della svedese Ikea dichiarando “Il termine famiglia usato dalla multinazionale è lesivo della Costituzione italiana, perché per essa si deve intendere solo quella formata dal matrimonio tra uomo e donna

Non ne avete avute abbastanza? Bene, leggiamo quello che viene pubblicato sul sito dei “Popolari Liberali nel PDL” (alzi la mano chi conosceva il nome di questo partito politico!):

  • Un bacio pubblico tra due uomini a me infastidisce. Un episodio ostentato di questo genere in un luogo pubblico dà fastidio: se due vogliono darsi un lungo bacio in bocca, se lo diano a casa loro, evitino di farlo davanti a persone terze“. Lo ha dichiarato il sottosegretario Carlo Giovanardi a Radio 24. “Se io vedo un nudista o una nudista su una spiaggia deserta in Sardegna non mi fa nessun effetto – ha argomentato il sottosegretario – mentre se li vedo in spiaggia a Riccione in mezzo ai bambini e le famiglie mi provoca fastidio immenso“. (Questo bisogna ammeterlo, è un colpo di genio. Paragonare un bacio ad un nudista, il tutto visto in chiave “sporca e peccaminosa” poteva riuscire solo a Giovanardi e a Bagnasco)
  • A Milano si scaglia contro le coppie di fatto e la istituzione di un apposito registro: “se ci sono coppie che non si vogliono sposare per non assumersi una responsabilita’ davanti alla societa’, non si vede perche’ debbano essere iscritte in un registro di coppie di serie B
  • “Quoziente Familiare”. Con questo termine si indica una misura finanziaria che dovrebbe aiutare le famiglie in difficoltà. Guardacaso, Giovanardi, imbeccato da Bagnasco, ha voluto che tale misura venisse applicata solo alle coppie sposate regolarmente.
  • Dopo quella dell’Ikea, l’iniziativa Eataly di Oscar Farinetti dimostra quello che da tempo denunciamo con  forza: la vera dimenticata e discriminata in Italia e’ la famiglia  della Costituzione, quella fondata sull’unione di un uomo e di una  donna che rivendica diritti ma accetta anche doveri davanti alla  collettivita’, prima di tutto quello di educare, istruire e mantenere  i figli” (Arriva la neurodeliri e lo porta via).

Curiosando su internet si trova anche tanto altro materiale:

Non sprecherò tempo per commentare l’insigne opera di un tale genio. Ha già mirabilmente sintetizzato tutto Emanuele nel suo intervento in apertura.

Piccole riflessioni iniziali:

1) La maggior parte delle persone che invece di andare a farsi una scampagnata approfittando del bel tempo, trascorrono una giornata nel centro storico di una città, hanno qualche serio problema.

2) Ho un kalashnikov sotto al bancone pronto per quei simpaticoni che passano davanti al negozio e, vedendo le luci accese pensano:
“Ma guarda, oggi che è il primo maggio invece di essere chiusi c’è un commesso che sta li dentro dalla mattina alla sera! Quasi quasi, visto che non ho un cazzo da fare, vado a rompergli i coglioni con una serie di domande assurde che non c’entrano nulla con il suo lavoro. Così, giusto per passare un po di tempo.”

10:00 – Apertura del negozio

10:18 – Un bengalese vuol fare un contratto per prendere un telefono da 99€. Gli spiego che ci vuole la carta di credito. Mi chiede: “quèla va bene?” e tira fuori il permesso di soggiorno. Si preannuncia una bella giornata…

10:25 – Entra uno incazzato. “Ieri sera ho comprato questo telefono non funziona. Non fa le telefonate.” Provo io. Premo sulla scritta “TELEFONO”, con sopra l’icona del TELEFONO, mi compare la tastiera, compongo il numero del negozio: squilla. Funziona. Il cliente stupito: “Noooooo… Come ha fatto? E per i messaggi? Come faccio per i messaggi?” Si legga il manuale! MA FIGURATI, SONO 180 PAGINE, ME LO SPIEGA LEI!  (chiamo la neurodeliri e lo portano via prima che lo accoltelli)

10:48 – Entra uno, accento lombardo: “questa macchina fotografica, quando scatto, mi rimane bloccata. Da cosa può dipendere?”. Guardi, non ho idea, io vendo servizi telefonici!!!! E lui insiste: “No, non mi ha capito, vede, quando premo qui, non scatta. Sembra di si ma la foto non la salva!”. Io conto fino a 3 e gli consiglio di sentire nella farmacia di fronte, o al limite dal tabacchino. Mi risponde: “Ma mi prende in giro?” “Si, ma ha cominciato lei!”

(p.s. Non siamo neanche a 1 ora di apertura: zero scontrini, 3 psicoclienti….)

11:03 – Entra uno, con accento di Bolzano Nord: “Aggio cumbrat l’Aifonnoguattre (traduzione: Iphone 4). Comme fa ca ma ghieta la Garta e Crettete (traduzione: come mai mi chiede la Carta di Credito?)”. Gli spiego che per registrarsi al servizio di aggiornamento e acquisto programmi deve indicare il numero della Carta di Credito. “Ah e lo poteda fara voi?” In che senso? “Non tengo la Carta, lo fate voi con la vostra!”. Gli chiedo se sta scherzando. “MA GOME? AH IO LO VENDA GUESTA TELEFONINE, CHE SGHIFO LA TIMME” (la traduzione la lascio a voi)

11:42 – Un tipo vuole attivare una nuova SIM. Quando gli chiedo il documento mi guarda malissimo: “Da quando in qua per attivare un numero ci vuole un documento?” DA SEMPRE, esimia testa di cazzo!

15:35 – Uno mi chiede: posso usare la mia chiavetta internet della Wind con una scheda TIM? Gli dico: “In teoria si ma non le merita. Se usa la sua chiavetta, in un anno spende 303 euro. Se compra la nostra, lo stesso servizio ce l’ha per soli 189 euro”. Risposta: “PAZIENZA, LA MIA CHIAVETTA MICA LA POSSO BUTTARE VIA”… Uno così potrebbe fare il ministro delle Finanze!

15:49 – “Mi fa una ricarica da 5€”  “Certo, signora mi dice il suo numero?” Ah io non lo so, NON MI CHIAMO MAI”. “Allora non dovrebbe sapere neanche il suo nome e cognome. Comunque senza il numero non posso fare nulla” Allora chiamo la mi figliola, mi faccio dare il mio numero” ed esce. Dopo 30 secondi ritorna, mi porge il telefono e mi dice “parli lei con la mi figliola, senta un po cosa gli serve. guardate che casino se deve fare per ricaricare un telefono”. P.S. La Signora in questione aveva ancora 48€ nel telefono!!!!

16:31 – Entra una donna sulla trentina: “Mi hanno regalato questo telefono: ogni tanto mi fa PIRIPIIIIIIIII! PIRIPIIIIIII! PIRIPIIIIIIIII! Da cosa dipende?”

16:45 – Cercavo il SANSUNGHE CO LO SPORTELLINO,MA QUELLO DELLA NOKIA!

19:35 – Negozio chiuso da 5 minuti. Luci spente, cancelletto di ferro davanti alla porta chiuso. Vedo uno che traccheggia col cancello, lo apre, si presenta davanti alla porta automatica ovviamente chiusa e si sbraccia per far azionare il sensore. Io lo guardo malissimo, quello mi fissa e fa: “Ma… è aperto?” Io mi metto le mani sulla faccia disperato, mi riprendo e gli dico: “Se c’è un cancello chiuso, le luci spente e la porta chiusa, secondo lei?” “Ma volevo fare solo una domanda”…

Adesso vado a casa… Mezzo litro di Valium penso che possa bastare….

Prendo a prestito il titolo della canzone di Frankie HI NRG per buttare l’ennesimo sasso incazzato nello stagno. Un po’ per vedere che effetto che fa, ma soprattutto per vedere di acciaccare qualche rospo.

Tutto mi sarei aspettato nella vita meno che gli stravolgimento che si sono verificati nella vita sociale e politica degli ultimi quindici anni. Addirittura ho visto il mio babbo (sindacalista, iscritto al PCI da sempre, quello che mi ha portato alle manifestazioni per la pace degli anni ’80 contro i missili a Comiso, ai funerali di Berlinguer e a distribuire l’Unità il 1 Maggio) diventare democristiano, aderendo a quell’ammasso informe chiamato PD. Ho visto l’uomo più ricco d’Italia comprarsi un intero paese senza che nessuno abbia voluto (non “potuto”) alzare un dito. Ho visto pregiudicati e delinquenti prendere il controllo della vita politica e pubblica del mio paese.

Ma la cosa che mi manda in bestia è che quegli anticorpi naturali che l’Italia aveva nel proprio DNA sono rimasti li a guardare. Chiusi nel loro bozzolo, agitando bandierine tra di loro per farsi vedere che sono vivi. Tra di loro. Sto parlando di quelli che una volta si chiamavano “Compagni“. Quelli che una volta non stavano li a farsi belli o a combattere contro i mulini a vento. Si battevano per delle idee: uguaglianza (e non sopruso da parte dei furbi), libertà (ma non di fare quel che cazzo ti pare), rispetto (ma non coglionaggine), lavoro (e non vivere di sotterfugi).

Oggi invece “quelli” sono passati dalla parte dei benpensanti…

Quelli che “guai a chiamare LADRO un ladro“. E’ un figlio disadattato e reietto della società che lo ha emarginato, quindi non si deve denunciare ma lasciargli la refurtiva, chiedergli se ha bisogno di altro e accompagnarlo a casa perché poverino non si stanchi troppo. E chi non lo fa non ha il senso civico.
Quelli che “guai a chiamare ASSASSINO un assassino“. E’ una persona che ha bisogno di tenerezza ed ha agito in un momento di estrema solitudine. Chi non lo fa è un cuore di pietra.
Quelli che “Siamo tutti fratelli“, anche quelli che ti violentano la sorella e che ti accoltellano per il telefonino. Non lo fanno perché sono cattivi, è che sono in difficoltà e vanno capiti. Il diritto alla sessualità e al comunicare col prossimo sono diritti inalienabili per l’essere umano.
Quelli che “Pace e Amore“, perché i dittatori si mandano via mettendo i fiori nei loro cannoni (magari prima che li facciano sparare sulla folla), facendogli le occhiatacce e mandandogli delle lettere in cui gli si fa notare che “così non si fa” (ma con garbo).
Quelli che “Non demonizziamo l’avversario politico“: perché mai far sapere alla gente che il parlamento è pieno di pregiudicati per mafia, di corruttori e corrotti, di ladri e papponi? Non sta bene! Questi personaggi vanno combattuti aspramente in parlamento borbottando “mi spiace ma non siamo d’accordo”. Però sottovoce, per non mancare di rispetto.
Quelli che “Ma allora sei un razzista!” quando fai notare che per qualcuno è normale andare in giro col Cayenne comprato con le truffe. Mandare la propria sorella a lavorare al night e la propria cugina per i viali. Farsi assegnare le case popolari perché non hanno reddito e nel garage hanno 3 Mercedes e la impresa edile abusiva. Prendere il sussidio di disoccupazione, la pensione di invalidità e farsi fare la spesa dalla Caritas. Truccare le macchinette del videopoker e farne un business. Andare nei negozi e fare finanziamenti con i documenti rubati e le carte di credito clonate.
Quelli che “Anche i nostri nonni andavano in America“. Si, e si facevano un culo così per campare. Ma se uno di loro sgarrava, finiva dritto in galera, non gli dicevano “poverino è da capire, è lontano da casa” tollerando qualsiasi malefatta egli facesse.

Figlioli, svegliatevi! L’epoca dei dogmi, della verità incarnata nei libretti polverosi è terminata. Il mondo intero si sta evolvendo, e non è rimanendo dentro alla propria cuccia a guardarsi allo specchio per convincersi che siamo dalla parte giusta, che si fa del bene alla società. E’ grazie alla vostra cecità che la gente si è disaffezionata ai valori di sinistra (quelli di cui sopra) e sale sul carro del primo coglione che urla più forte. Uscite qualche volta di casa, e guardate cosa sta succedendo in questo mondo. Parafrasando Nanni Moretti: dite qualcosa di Sinistra! Non di melenso e becero buonismo, ma di Sinistra!

Se volete rimanere arroccati sulle vostre posizioni, almeno abbiate la buona creanza di staccare dalle pareti le foto del Che Guevara e dei Partigiani: Loro non dicevano “ma si, in fondo che vuoi che sia, sono dei buontemponi ed è solo Olio di Ricino”…

LORO LIBERAVANO I POPOLI COL FUCILE IN MANO!