Hanno la forza, potranno sottometterci.
Ma i processi sociali non si fermano

né con il crimine, né con la forza.
LA STORIA E’NOSTRA

E LA FANNO I POPOLI
(Salvador Allende, Santiago del Cile, 11/09/73)
 

 

Questo pomeriggio approfittando del bel tempo e della giornata festiva (ricorre infatti il quinto anniversario della liberazione d’Italia dai Bolscevici), ho deciso di portare mio figlio in campagna. Oramai, anche in Casentino la cementificazione ha raggiunto livelli tali che dobbiamo accontentarci dei nostri 20 metri quadri assegnati di verde, il resto è tutto un cantiere. Ho parcheggiato nel mio spazio riservato ed ho pagato con la mia tessera “Mediolanum Trasporti” . Siamo entrati nel nostro spazio verde, proprio vicino alla riva dell’Arno, e dopo aver salutato la Guardia Padana che vigila sulla nostra sicurezza abbiamo preso possesso della nostra panchina. Innanzitutto ho spento il mio telefonino “Mediaset Telecomunications”… almeno oggi non voglio essere disturbato. I bambini si godono la agognata libertà di correre nell’erba, dal cartellone “Mediolanum Vita” fino al chiosco di panini “Mediaset Ristoro”, con le loro tutine tutte uguali volute dal Premier, e tutto sembra così gioioso che sembra quasi di non vedere i cartelloni con la faccia del Premier stesso la in fondo, in mezzo al parcheggio, sempre più sorridente, giovanile e rassicurante. Non sembra neppure di stare a meno di un chilometro dalla recinzione del Campo di Contenimento Immigrati.

Trovatomi un posto all’ombra, ho approfittato per dare un’occhiata al giornale. Anche oggi, solo notizie confortanti. L’economia va, l’inflazione è sotto controllo,i reati sono in calo. Come ieri. Come l’altro ieri.

Non faccio in tempo a finire di leggere l’articolo che il mio campione torna alla panchina… è l’ora di fare i compiti, ed il suo computer da polso “Mediaset Multimedia” glie lo ha prontamente segnalato. Ci mettiamo sul tavolino e lui comincia a tirare fuori tutto il necessario dallo zainetto: il Computer da studio, le biro, i quaderni ed infine i Mondadori. Ricordo che qualche anno fa si chiamavano semplicemente “Libri”, ma il Comitato di Sorveglianza sul Nuovo Ordinamento Sociale ha imposto tale denominazione. “Sai, ” gli spiego, “quando ero piccolo io il computerino da studio non ce l’avevamo…” “Davvero? E come facevate a calcolare gli ammortamenti, gli interessi passivi e le medie mobili nei trend?” “Vedi, ai miei tempi non si studiavano certe cose alle scuole elementari. Si studiavano altre cose più importanti, come la Storia e la Geografia…” “Ma babbo, anche le studiamo. Sono materie facoltative ma te mi ci hai fatto iscrivere, non ti ricordi?”.

Ieri...

 

“Penso che sia arrivato il momento di fare due chiacchiere, noi due. Tu non ti ricordi perché eri piccolo, ma fino a qualche anno fa le cose qui in Italia andavano diversamente. A scuola si andava senza l’uniforme, e si studiavano le materie necessarie per farti conoscere il mondo che ti circonda. Ti preparavano ad essere adulto, responsabile. Poi la riforma scolastica del Ministro Buttiglione ha spazzato via tutto quanto. I libri di storia sono stati riscritti ed interi secoli sono stati abbandonati. Esistevano le scuole pubbliche: tutti i bambini avevano la possibilità di andare a scuola, i figli degli operai assieme ai figli dei dottori. Poi è stata liberalizzata anche la scuola ed oggi dobbiamo solo scegliere in quale delle scuole private iscrivere i nostri figli. Una volta un lavoratore dopo aver lavorato per decenni poteva finalmente ricevere dallo stato un vitalizio che gli permetteva di vivere degnamente per il resto della sua vita.

...ed oggi... Trovare le differenze!

Oggi solo chi ha stipulato un contratto con “Mediolanum Anni Futuri” può sperare di andare in pensione. Pensa: quando guardavamo la televisione, potevamo addirittura scegliere quale canale guardare. Esistevano decine e decine di emittenti televisive, anche locali che trasmettevano di tutto. Erano anche un pò noiose, ma era bello avere la libertà di scegliere. Anche i giornali erano decine e decine: ognuno era libero di acquistare e leggere quello che più gli piaceva. Non come oggi, che l’unico quotidiano legalmente edito in italia arriva per posta elettronica ogni mattina a tutte le famiglie.  Non esistevano ancora i Campi di Contenimento Immigrati, voluti dal Ministro dell’Interno Bossi, quelle distese di baracche di legno col filo spinato intorno dove vengono rinchiusi i cittadini extraitaliani scoperti senza permesso di soggiorno. E chi commetteva un reato veniva processato e poi, se riconosciuto colpevole, messo in prigione, invece di essere immediatamente dipinto di vernice blu indelebile come ha voluto il Ministro di Grazia e Giustizia Dell’Utri. C’erano due corpi di forze dell’ordine: Carabinieri e Polizia. Poi sono stati disciolti ed il loro compito è stato affidato alle Guardie Padane al nord ed a Cosa Nostra al sud. E sono iniziati i soprusi, le perquisizioni illecite, le manganellate e le purghe con l’olio di ricino. Ricordo che il Casentino era uno dei luoghi più belli del mondo: castelli, pievi medievali, campi coltivati, boschi, ruscelli. Ci si prendeva in giro tra abitanti dei vari Comuni per antiche rivalità ma si era una sola famiglia. Da tutto il mondo venivano a godere del fresco delle nostre foreste. Prima che le frontiere venissero chiuse dal Ministero degli Interni, e prima che la Edilnord iniziasse a costruire tutti i palazzi, i centri commerciali e direzionali che oggi ci circondano.

 Immagina un mondo in cui ognuno era libero di svegliarsi, lavorare, pensare, amare, correre, vivere come e quanto voleva. Un paese senza soprusi, dove ogni cittadino poteva varcare ogni confine ed essere rispettato, un paese dove un giovane aveva la speranza di trovare subito il lavoro adatto a lui, dove si poteva aver fiducia del proprio futuro, un paese dove poter sognare, dove poter dire di no….”

Guardai mio figlio. Stava pensando affascinato a questo mondo immaginario.

Poi mi guardò e mi disse: “Certo sei bravo a raccontare le favole. Me ne racconti un’altra?”