Questo articolo è stato da me scritto per il numero di Dicembre 2000 del mensile Casentino 2000

Il linguaggio casentinese si distingueva (fino a un paio di generazioni fa) per la schiettezza ed immediatezza delle sentenze che riusciva ad esprimere.

I nostri nonni, quando si trovavano di fronte a situazioni dall’esito palesemente avverso, erano soliti esprimere il loro disappunto con la frase testè citata: “La veggo buia…” (traduzione per i non autoctoni ed i Fiorentini: La vedo buia).

La veggo buia“, si diceva quando minacciosi nuvoloni neri si avvicinavano portando il temporale ed il rifugio più vicino era a chilometri di distanza. E la si vedeva dimorto buia anche quando si rompeva la ruota di legno in discesa e il carro sfiorava il precipizio. Vedendo che cosa ci spetta in questo 2001 che sta per iniziare, non posso che esprimere il mio personalissimo parere: La veggo buia.

Mala tempora currunt...

Se il 2000 in fondo non è stato un’anno felicissimo per molti (eppure non è passata neanche una cometa), il 2001 che è alle porte si presenta subito bene. Vediamo assieme che cosa ci aspetta. L’anno si aprirà con l’insediamento del presidente degli Stati Uniti d’America. Alla Casa Bianca siederà George Bush Junior. Immaginate un ragazzotto borioso perché figlio di papà presidente, spocchioso e nullafacente, la cui occupazione principale è stata quella di negare la grazia ai condannati a morte che gliene facevano richiesta perché altrimenti perdeva il treno per le presidenziali…. Ebbene, signori, tale persona guiderà il paese più potente (economicamente e militarmente) del globo terracqueo. Chissà se ripercorrerà la carriera del padre: in medio oriente, intanto si stanno già grattando sotto la cintola.

Ci auguriamo in cuor nostro che il famoso pulsante rosso sia ben protetto con un grosso vetro davanti, e che non possa essere premuto per sbaglio o per ripicca… Gli USA, come sempre, saranno in prima fila con l’ONU a controllare le regolarità delle elezioni dei paesi in via di democratizzazione. Dal 2001 le delegazioni statunitensi, avranno in dotazione le più sofisticate tecnologie: lavagna, gessetti e pallottolieri eviteranno brogli nei conteggi.

Nel nostro caro vecchio continente le cose non andranno granchè meglio. Si infittiranno le scorribande del fallocefalo Haider in Italia, ora che è stato redento ufficialmente dal Vaticano. In fondo le sue idee sugli ebrei non erano così distanti da quelle di alcuni personaggi storici da poco elevati gli onori degli altari. Con quell’alberello piantato in mezzo alla Piazza di San Pietro, l’ “Intimo di Karinzia” intanto si è conquistato un occhio di riguardo, poi si vedrà… Noi intanto nel nostro piccolo confidiamo nella salute di Giulio Andreotti e gli auguriamo lunga vita: sarebbe molto imbarazzante vedere nel calendario del 2001 il giorno di San Giulio…

In primavera, si svolgeranno verosimilmente le elezioni politiche in Italia. Oramai tutti sanno come andranno a finire.

Parola d'ordine: Tirare la cinghia..

Basta guardare le nostre città: prima erano coperte di pubblicità insulse ma almeno si vedeva qualche coscia… ora un nano ricchissimo emana dagli stessi cartelli dei messaggi subliminali di inusitata intelligenza ed arguzia: “Meno tasse”, “Più lavoro”, “W la natura”… Quando arriveremo a leggere “Basta con la calvizie”, “Abolire la pioggia”, “No al puzzo di piedi” capiremo finalmente che il nano avrà vinto per manifesta inferiorità intellettiva del popolo. Solo nel nostro piccolo Casentino prevedo che il 2001 non porti più di tanti sconvolgimenti: la SS71 rimarrà la stessa vergogna di asfalto, anche se ultimamente abbellita da qualche semaforo sparso qua e là verso S. Mama, l’opposizione del mio comune continuerà a votare contro “a prescindere”, l’elettrodotto continuerà ad essere al centro di polemiche… Roba di normale amministrazione, insomma.

Mi auguro di essere smentito dai fatti, ma intanto signore e signori, la veggo dimorto buia.

Questo articolo è stato da me scritto per il numero di Dicembre 2000 del mensile Casentino 2000

E così, scherza e gioca siamo arrivati anche a questo primo Natale del secolo nuovo, o a seconda delle scuole di pensiero, all’ultimo del vecchio.

Ricordo perfettamente quando da piccolo immaginavo il Natale del duemila, con le macchine volanti, i raggi laser, tutti che si andava in giro vestiti d’alluminio come i Rockets… Tutte palle.

Bello il Natale da bambini. Tutto ci sembra grande, bello, colorato. L’uvetta nel panettone, il babbo che piglia la scossa quando mette gli orsini con l’intermittenza nell’albero, il crogiolare dell’arrosto opportunamente sovradimensionato che si cuoce in forno per la libagione di tutta la famiglia, l’attesa della mattina per scartare i regali, la finta sorpresa del regalo (perchè da bimbi si era un pò infidi e si faceva una testa così ai genitori per pilotare abilmente le scelte di babbo natale o chi ne fa le veci verso l’uno o l’altro dono…). Che bello che era… Tutte palle.

Natale: stillicidio di quattrini...

Ora che siamo cresciutelli, più che alle macchinine e al monòpoli si pensa alla benzina a duemiladue, al mutuo in banca (colpa del trènde del dàugiòns, ci dicono gli esperti nella niùeconomi…ma perché non vanno a lavorare…) e ai fogli da centomila che guardacaso finiscono sempre prima del foglio del calendario. Ci si accorge che è passato un’anno perchè cominciano ad arrivare gli estratti conto semestrali dalla banca (come dire: la conta dei morti).

E così, tribolando risiamo al Natale, si diceva. Non so voi, ma quest’anno non mi va di festeggiare un bel niente. Come quelli che non festeggiano il compleanno perchè un’anno in più è sinonimo di vecchiaia incipiente, io, che sono fondamentalmente cattivo nell’animo, non festeggerò il Natale per scarso attaccamento al genere umano. Crescendo, si diceva, il Natale assume ben altri significati, meno spirituali e assai più materiali. Il Natale, è diventato una grande fiera, il mercato per eccellenza dove ognuno è libero di sfogare le proprie voglie represse nel più nefasto dei modi. Dalla spropositata corsa all’acquisto delle più insulse e deprimenti mercanzie (debitamente sovrapprezzata dal cortese negoziante che accoglie il cliente con la classica faccina sorridente della serie “vienivieni che ti pelo io…”) allo sfoggio pubblico della più grassa e becera opulenza. Eh si, perchè questo genere umano coglie al volo le occasioni mondane: in assenza delle “prime” a teatro, o di ricevimenti di alto lignaggio, ripiega astutamente sulle più comuni occasioni di socializzazione quali funerali e Messe.

Ecco cosa farò quest’anno. Mi apposterò davanti alla chiesa del mio paese mezz’ora prima della messa di Natale, e osserverò la fauna che entrerà nel luogo sacro. Voglio vedere in faccia le signore che hanno tirato fuori per l’occasione tutta la bigiotteria che avevano nel portagioie per agghindarsi a mò di lampadario, con l’acconciatura stile niuèig, che ha richiesto otto ore di sapiente intervento da parte del parrucchiere, oops, pardon, del coiffeur (a dire il vero un petardo scoppiato in testa avrebbe ottenuto risultati migliori), con le scarpe pitonate fosforescenti a punta

Ridicoli alla sfilata di natale...

firmatissime col tacco ferrato dal maniscalco, l’abito brilluccicante che costa come due stipendi di un’operaio (ma che addosso ad un tornitore starebbe malissimo…), la borsetta di pelle di animale, uno qualsiasi purchè in via di estinzione, il cappottone rigorosamente leopardato di chiaro taglio sartoriale francese (???) pesante come un panzer, che non verrà tolto neppure durante la cerimonia, perchè sai quattromilioni son quattromilioni… E quei bei signori pasciuti e rosei, che per l’occasione sfoggiano il loro mezzo chilo di Rolex al polso, con l’abito nero intonato alla Mercedes e le scarpe giallo canarino squadrate come un’incudine, perchè sai ora vanno di moda.

Voglio vederli nella loro sfilata di moda, mentre si avviano nel corridoio centrale della chiesa per andare a fare la comunione. Per primi, perchè dopo vengono i vecchi e loro non se ne giovano.

Voglio osservare il loro comportamento mentre il sacerdote parla di umiltà, di solidarietà, di pentimento…. Loro che danno ragione al Cardinal Biffi perchè i marocchini sono sudici e ci portano via il lavoro… Davanti a tale sfoggio di violenta volgarità gratuita, mi verrà da pensare all’inferno: chi è più degno di finire arrosto, un musulmano che si alza la mattina alle cinque per pregare o un cristiano che calpesta il suolo della chiesa solo per mondanità e vanto?

Toglietevi lo stivalone pitonato e cominciate a mettere i sandali (rigorosamente di Prada), che laggiù fa caldo…

Che bello il Natale, quest’anno…