Da quelli che come quest’anno non è mai stato
a quelli che tutti gli anni la stessa storia,
Da quelli che non arrivano più al venti del mese,
a quelli che alla fine del mese ci arrivano coi soldi degli altri.
Da quelli che in Casentino ci sono più stranieri che italiani
a quelli che la sera vanno dalle nigeriane dal Mazzi o dalle albanesi alle Cascine:

AUGURI

Da quelli che si sono ritrovati a cinquant’anni in mezzo a una via perché la fabbrica ha chiuso
a quelli che hanno fatto chiudere la fabbrica e sono anche loro in mezzo alla via. Col Porsche.
Da tutti quelli che non se ne può più di tutti questi processi in televisione
A quelli che non ne possono più dei loro processi, e si fanno le leggi per cancellarli.
Da quelli che quest’anno per capodanno si rimane a casa
a quelli che quest’anno per capodanno non si rimane a casa perché ci rimangono solo gli sfigati:

AUGURI

Da coloro ai quali hanno diagnosticato solo una flebile speranza di vivere,
a quei Ruini che li hanno condannati a morte dicendo che la scienza è contro Dio
Da quei cittadini che pagano ICI, IRPEF, INPS, ILOR fino all’ultimo centesimo,
a quei cittadini di un piccolo stato estero vestiti di nero che non pagano più neanche l’ICI
Da quei ragazzi che cantavano e ballavano davanti al compianto polacco,
a quel tedesco che ha già pronte le fascine di legna per i nuovi roghi:

AUGURI

Da quei bischeri che pagano le tasse,
a quei furbi che con quelle tasse ci vanno alle Maldive
Da quelli che la giustizia è uguale per tutti vorrà pur dire qualcosa,
a quelli che sono più uguali degli altri, e vorrà pur dire qualcosa
Da quelli che vorrebbero ma non possono,
a quelli che vogliono, possono, ostentano, se ne vantano, disprezzano:

AUGURI

Tantissimi auguri per un rinnovato Ano nuovo. Fino ad oggi avete avuto un enorme buco di sedere e vi è andato tutto bene. Ma come diceva il mì poro nonno: “alla fine, e finì il pastone all’oci…!”