Siccome aborriamo il carro dei vincitori e, appena vinciamo, cominciamo a starci un po’ sui coglioni anche noi, ringraziamo gli sconfitti che invece ci stanno simpaticissimi.

Grazie, B., per aver rilanciato tre anni fa il nucleare, affidandolo per giunta a quell’affidabile personcina di Scajola.
Grazie, gerarchi Pd, per aver detto che Di Pietro, raccogliendo le firme, faceva il gioco di B. e per aver tenuto le mani in pasta nelle municipalizzate pubbliche e miste, favoleggiato di “nucleare sicuro di quarta generazione” e teorizzato una modica quantità di immunità.
Grazie, Pompiere della Sera, per avere scritto che non bisogna demonizzare B. parlando dei suoi processi, che non interessano a nessuno perché la gente “vuole parlare di programmi”. Grazie, gerarchi Pd, per aver creduto al Pompiere della Sera.
Grazie, Piercasinando, per aver inventato il legittimo impedimento così da fare un dispetto a B. che, senza processi, non farà più la vittima.

Grazie, Belpietro e Sallusti, per quei memorabili titoli di Libero e del Giornale: “L’imbroglio referendum”, “Voto a perdere”, “La presa in giro”, “Facciamo saltare i referendum”, “Meglio non votare”, “Astenersi grazie”, “State a casa”, “Referendum no grazie”, trascinando alle urne i pochi dubbiosi di centrodestra.
Grazie, giovine Renzi, per aver fatto campagna sul No all’acqua pubblica, trascinando alle urne i pochi dubbiosi di centrosinistra. Grazie, finiani, per aver trattenuto i cacadubbi Urso e Ronchi, fiaccando ogni residua speranza in una destra antiberlusconiana. Grazie, professor Piepoli, per aver autorevolmente vaticinato che “al 50% il quorum non si raggiungerà”.
Grazie, B., per aver lasciato libertà di voto ai suoi elettori salvo poi annunciare l’astensione innescando la corsa alle urne.
Grazie, Bossi, per aver detto in un raro lampo di lucidità “i quesiti sull’acqua sono interessanti”, salvo poi ripiombare in stato confusionale e invitare all’astensione.

Grazie, Rai, per aver disinformato i cittadini sui referendum con spot di 6 minuti al giorno (anzi alla notte) in ostrogoto, spingendoli a informarsi su Internet, sul blog di Grillo e un po’ anche sul Fatto. Grazie, Mediaset, per Tg4, Tg5 e Studio Aperto.
Grazie, Santanchè, Castelli e Brunetta, per aver detto “Celentano è meglio che canti e non parli”, ché a parlare ci pensano loro. Grazie, Testa, per farti chiamare Chicco a 60 anni.
Grazie, Garimberti e Lei, per aver chiuso Annozero proprio ora.
Grazie, Minzolingua, per aver dedicato negli ultimi cinque mesi 11 sole notizie al referendum anti-nucleare, per aver sbagliato le date dei referendum, per aver oscurato le immagini di Napolitano al seggio e per aver usato financo le previsioni del tempo per invitare gli italiani “a farsi una bella gita”.

Grazie, Giuliano Ferrara, per aver riunito i “servi liberi” al teatro Capranichetta, ma soprattutto per averli fatti parlare e vedere. Grazie, B., per il triplice miracolo di far eleggere un comunista sindaco di Milano e un magistrato sindaco di Napoli, e di resuscitare l’istituto referendario che giaceva in coma da 16 anni.
Grazie, governo, per aver sabotato l’accorpamento referendum-amministrative al modico costo di 320 milioni e poi il voto sul nucleare con il decreto-truffa. Grazie, grandi partiti, per averci convinti definitivamente che dobbiamo fare da soli.

Grazie, B., per essere rimasto ostentatamente al mare mentre gli elettori (compresi i suoi) correvano ai seggi, bissando l'”andate al mare” di Craxi modello ’91, il che fa ben sperare nello stesso epilogo: la spiaggia di Hammamet nel giro di un paio d’anni o, in alternativa, la galera.

 

Eccellenza, mi permetto di chiamarla così in quanto Lei è un Capo di Stato. Non la chiamo “Santità” in quanto se penso che lo Stato che lei rappresenta è una monarchia assoluta teocratica (unico caso nel mondo civilizzato nel post-medioevo, se si escludono alcuni Stati mediorientali in cui vige la Legge Coranica) e Lei si ritiene il rappresentante di Dio in terra, ci sarebbe da chiamare la Neurodeliri.

Tralascio i commenti su tutti gli argomenti di cui Lei, sia direttamente che indirettamente tramite i suoi rappresentanti sul territorio dello Stato Italiano, si ostina a trattare come se fossero un dogma da seguire alla lettera pena la dannazione eterna. Lei è liberissimo, a casa sua, di basare il proprio stile di vita seguendo delle leggende palestinesi di 3000 anni fa, ma imporle all’intera umanità dietro la minaccia di una pena da scontare post-mortem non è solo una cosa ridicola: secondo il Codice Penale si prefigurano almeno i reati di Circonvenzione d’incapace (Art.643) e Pubblica intimidazione (Art.421).

Mi soffermerò sulla ultima delle argomentazioni di cui Lei si è occupato. La Famiglia. Mi è ignoto il motivo per cui la Chiesa si occupi in maniera assillante di argomenti di cui non sa assolutamente niente: volete insegnare come vivere la vita sessuale ma vi siete autoimposti la castità. Volete parlare della famiglia ma siete costretti al celibato.  Come dite voi quando non sapete come spiegare qualcosa che sbugiarda le vostre teorie illogiche: mistero della fede!

Secondo Lei la famiglia per essere considerata tale e per godere dei diritti previsti non solo dalla vita religiosa ma anche dalla società, deve essere formata da un uomo e una donna regolarmente sposati (ovviamente in chiesa, secondo il rituale Cattolico). La coppia che convive More Uxorio (dal latino “come tra marito e moglie“), o più semplicemente una coppia di fatto, secondo la vostra il-logica non deve godere degli stessi diritti delle coppie regolarmente sposate, e la cosa grave è che imponete ai rappresentanti politici delle varie nazioni sotto la vostra influenza, di legiferare in tale senso. Non si capisce bene su quale base si fondi la vostra assurda convinzione. Forse si basa sugli insegnamenti che si traggono dalla lettura della bibbia? Ovvero quel libro nel quale si legge ad esempio che un nipote di Abramo, Lot procreò con entrambe le proprie figlie (Genesi, XIX 30-38)? Che Giacobbe, nipote di Isacco ebbe due mogli tra di loro sorelle (Genesi, XXIX 16-30)? Che Giuda ha ben due figli dalla nuora (Genesi, XXXVIII 12-30)?

Complimenti!

Non mi dilungherò oltre. Mi limiterò a spiegarle brevemente come funziona una famiglia, sperando che la cosa non La stupisca troppo.

Una coppia decide di condurre una vita assieme perché i componenti provano dei sentimenti l’uno per l’altro. Quando decidono di legare le loro vite, sono consapevoli del fatto che da quel momento saranno una cosa sola, nel bene e nel male come anche voi descrivete nel vostro rito. Si sveglieranno la mattina consapevoli del fatto che c’è un’altra giornata da affrontare, problemi da risolvere, decisioni da prendere. C’è da andare al lavoro, perché le bollette arrivano implacabili. C’è da trovare assieme una soluzione per come arrivare a fine mese: il mutuo o l’affitto non danno tregua. C’è da organizzare la casa, decidere cosa serve e andare a fare la spesa. C’è da pensare se è il momento giusto per pensare ad avere un figlio. Perché è una responsabilità enorme, e occorre pianificare insieme anche questo evento. C’è da mettersi d’accordo con i nonni per decidere a chi affidare il piccolo quando ambedue i genitori sono al lavoro. C’è da trovare una soluzione per trovare i soldi che servono per comprare i libri di scuola. C’è da inventarsi una cena con quello che c’è in frigo, c’è da dividersi il compito di cucinare e di lavare i piatti. Ci sono i momenti di difficoltà, quando non sai come fare a uscirne e avresti voglia di scappare e lasciare tutto li. Ma poi basta guardare la persona che si ama negli occhi e assieme si trova la forza per venire fuori da qualsiasi difficoltà. Ci sono le risate e i pianti, le liti e le riappacificazioni, e ci sono quei momenti in cui basta mezzo sguardo d’intesa e si è già capito tutto.
E tutto questo, indipendentemente dall’aver messo la firma o meno su un pezzo di carta chiamato “matrimonio”.

Ma voi di queste cose non ne sapete nulla. Non avete il problema dell’affitto, la casa appartiene al vostro Stato. Lo stipendio vi arriva di sicuro, per voi non esiste licenziamento o cassa integrazione o contratto “a progetto”. Non avete (per fortuna) il compito di dover crescere un figlio, c’è chi vi lava, stira e prepara la cena e il pranzo. Non sapete cosa sia la complicità, l’essere preoccupati per la salute dell’altro, l’aspettare quel gesto di intesa. Non sapete cosa voglia dire alla sera, quando la vita ti ha spezzato la schiena, il mettersi seduti uno accanto all’altro e finalmente trovare un po di serenità.

Una sola cosa è certa: voi vivete fuori dalla realtà. Già vi prendete una montagna di soldi con l’ otto per mille. Cercate almeno, se vi è rimasto un minimo di pudore, di smetterla di massacrare il prossimo con le vostre ridicole favole.

P.S. Se ci ha fatto caso, non ho parlato di famiglia composta da uomo e donna. Ma semplicemente di due esseri intelligenti e dotati di sentimenti, appartenenti alla stessa razza. Quella umana.